Mettiamo in gioco tante realtà diverse, perchè tutti si sentano parte nel costruire qualcosa di importante, orgogliosi di farlo insieme.
Recuperano il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, mettono in sicurezza i luoghi degli schianti e si occupano di deforestazione preventiva per far fronte alla minaccia del bostrico.
Danno forma e significato ai nostri oggetti. Senza Giorgio Leonardelli, Elisa Mastrofrancesco, Alice Tonelli, Gabriele Motter e Saverio Incombenti, le nostre idee non sarebbero mai arrivate nelle vostre mani.
Conoscono, lavorano e valorizzano con sapienza e arte manuale preziose risorse, ad esempio il legno d’abete e di larice, e materiali innovativi. Una menzione speciale va a Giorgio Leonardelli, il nostro Mastro Artigiano, designer dell’iconica spaccatura di VAIA Cube.
Nella praticità della nostra produzione, avremmo potuto acquistare i macchinari e realizzare in autonomia i nostri oggetti. Ma per noi era fondamentale avere un impatto sociale ed economico sul territorio, valorizzando una filiera locale, creando opportunità di lavoro e offrendo all’artigianato tradizionale una boccata d’aria fresca.
Abbiamo voluto connettere il mondo del saper fare e della manualità alle idee di una startup innovativa, creando così una connessione che portasse a prospettive nuove.
Noi lo chiamiamo artigianato 4.0, in cui il saper fare dell’artigiano diventa innovazione di visione, nella tradizione e grazie al legame con il territorio.
La ricerca non è stata facile, ma oggi contiamo su un gruppo di 12 persone che ci aiutano in ogni fase della produzione. Una filiera che diventerà sempre più grande e forte, nell’ottica della crescita dei progetti e nella diversità delle cause che VAIA vuole proteggere e supportare.