“Ci saremmo potuti approcciare al racconto di VAIA da 100 altri punti di vista.” Le parole di Nicola e dei ragazzi di Amartia Film in occasione della presentazione del video “Il lato positivo” ci lusingano. Per noi, sono un riconoscimento importante della ricchezza di valori che permea il progetto. Vi abbiamo già parlato del design, del legame con il territorio, della musica e dell’arte, e naturalmente della sostenibilità ambientale. Un altro vettore attraverso cui il messaggio di VAIA si sta propagando è il mondo dell’educazione, che sta risentendo fortemente delle ripercussioni della pandemia. C’è necessità di portare continuamente all’attenzione questo fenomeno bistrattato: ad oggi in Europa solo Repubblica Ceca, Lituania e Slovacchia hanno chiuso scuole e università per un numero di settimane maggiore al nostro (elaborazione dati UNESCO).
VAIA ha fatto breccia non solo nelle università, ma anche nella scuola secondaria e persino primaria. Una dimostrazione tangibile della trasversalità di un messaggio di rinascita e sostenibilità, che interessa i più grandi così come i più piccini. Nelle prossime righe ripercorriamo brevemente le tappe più significative del nostro rapporto in corso con la scuola. Investire nelle nuove generazioni è alla base del processo di rigenerazione sociale cui cerchiamo di contribuire tramite il nostro operato.
Torniamo (virtualmente) sui banchi
I nostri tre fondatori hanno fatto ritorno in tempo inaspettatamente breve ai loro rispettivi atenei. Giuseppe ha fatto visita alla Bocconi e all’Università di Milano, mentre Federico è stato ospite all’Università di Ferrara, dove anche Paolo ha trascorso i suoi ultimi anni di studio.
Questa volta, si sono presentati in classe ricchi della loro esperienza di giovani imprenditori, e non solo per raccontare la storia della startup,ma anche per confrontarsi sui temi più caldi del fare impresa. Giuseppe è stato sollecitato sul modo in cui sostenibilità e innovazione influenzeranno le professioni del futuro. Federico ha ripercorso l’importanza della propria formazione sull’imprenditorialità e dell’esposizione internazionale attraverso i periodi di studio all’estero.
La parte forse più istruttiva (certamente più operosa) degli incontri consiste nel porre ai ragazzi una serie di sfide, dando loro occasione di mettere a frutto gli strumenti acquisiti nell’ambito della comunicazione e dello sviluppo commerciale. Dopo aver passato in rassegna le strategie B2B e B2C di VAIA, passiamo la palla alle giovani menti, affinché possano sbizzarrirsi sui modi migliori di trasmettere i nostri valori, o sui possibili prodotti che vorrebbero veder realizzati, sempre all’interno di un modello di business circolare.
Pensare insieme la valorizzazione del legno
Nello scorso articolo, abbiamo anticipato la nostra partecipazione ai percorsi di educazione civica di Cosmopolites. La Legge 20 agosto 2019, n.92 ha infatti introdotto l’educazione civica come insegnamento nel ciclo primario e secondario, promuovendo l’approfondimento di temi come sviluppo sostenibile, educazione ambientale, cittadinanza digitale e Costituzione.
Il nostro sostegno all’iniziativa è stato duplice, in partnership con Associazione Forestale Italiana. Per Cosmopolites 1000 Perché, dedicato alle scuole secondarie di primo grado, abbiamo fornito ai docenti materiali di apprendimento sul ruolo della foresta e sui metodi che adottiamo nei nostri interventi di ripiantumazione.Per i ragazzi del ciclo superiore, abbiamo invece approntato un percorso più strutturato e proattivo, prendendoci cura della sfida sul legno all’interno dell’Hackathon di Cosmopolites.
L’hackathon è un affascinante formato di progettazione, che permette di sviluppare in breve tempo soluzioni concrete in risposta a una consegna data. Segue la metodologia del Design thinking, e conduce i partecipanti attraverso fasi di convergenza e divergenza, sotto un ritmo molto scandito. Dare tempi precisi per l’esecuzione di ogni fase – dall’individuazione del target desiderato, alla ricerca tramite questionari e interviste fino alla selezione dell’idea e alla prototipazione – è uno degli aspetti che i ragazzi hanno apprezzato di più, proprio per la chiarezza che imprime al percorso.
La competizione che abbiamo lanciato ai sette team partecipanti è stata di valorizzare il legno come risorsa strategica del futuro, con particolare riguardo alle aree urbane. La fase di valutazione degli elaborati è ancora in corso, e porterà il team vincitore ad essere premiato da Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in occasione della Festa dell’Europa. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi!
Quando i grandi imparano dai piccoli
Anche se è presto per parlare di risultati, l’obiettivo primario è stato raggiunto: grazie al lavoro comune con Associazione Forestale Italiana e gli organizzatori di Cosmopolites, siamo riusciti a riunire ragazzi volenterosi per ragionare sulle sfide del domani. L’orientamento al futuro è stata una costante delle soluzioni proposte, ed è stato un aspetto decisivo per la loro elaborazione.
Cosa ci ha insegnato questo hackathon? Innanzitutto, osservando da vicino il lavoro dei vari gruppi, è emerso il desiderio profondo dei più giovani di misurarsi con le difficoltà del nostro tempo. L’intuizione più significativa è che non importa quanto complesse esse siano – anzi, raccontarne le mille sfaccettature risveglia la maturità degli studenti, che crescono in una relazione alla pari.
La challenge di valorizzazione del legno non chiedeva che la risorsa venisse necessariamente utilizzata: al fine di non limitare la creatività, la consegna iniziale era volutamente aperta e non dava alcuna indicazione in merito all’output atteso. Ciononostante, tutti i progetti hanno fatto perno sull’uso diretto del legno, dimostrando che l’impiego del materiale ha un effetto molto maggiore di mille campagne di comunicazione o sensibilizzazione. È stata per noi una conferma, dopo aver osservato che la rinascita del dopo-VAIA è passata proprio dall’utilizzo degli alberi abbattuti.
Le occasioni di apprendimento attivo come Cosmopolites danno spazio sia agli studenti più propositivi, che possono trovare meno spazio in attività didattiche tradizionali, sia a quelli più a rischio, che con un piccolo aiuto prendono confidenza nelle proprie capacità, un elemento fondamentale per dare continuità al proprio percorso scolastico. Ci auguriamo di poter sostenere presto altre iniziative di questo valore.
Guardare le Dolomiti…dalla pianura
Forse non tutti sanno che la nostra Marianna, Event & Ambassador manager, si occupa anche di educazione ambientale. Quale migliore occasione di mettere a disposizione tutta la sua esperienza, se non portando la storia di VAIA direttamente nelle scuole? Per uno dei suoi ultimi interventi, è stata invitata dalla scuola secondaria di primo grado “Italo Calvino” di Piacenza. Abbiamo intervistato Alberto Rossi, docente di Lettere presso l’Istituto, per capire come VAIA si sia inserita nel suo programma di educazione civica.
Il nostro progetto si colloca all’interno di un percorso che Alberto ha dedicato alla geografia delle Dolomiti, e il particolare alla loro cultura. Nella sua visione didattica, lo sviluppo del tema geografico ha poco a che fare con l’usuale approccio nozionistico: enfasi ridotta su nomi di fiumi e bacini orografici, piena attenzione invece allo studio dell’ambiente e delle tradizioni locali, anche per dare spiragli sul mondo del lavoro. Uno dei modi di concretizzare l’apprendimento è proprio quello di puntare sulla didattica orientativa, affinché gli studenti possano riflettere sul proprio futuro professionale e raccogliere strumenti utili a collocarsi nell’ambiente circostante.
L’incontro con VAIA è stato per i ragazzi un modo per conoscere un manufatto che valorizza il territorio alpino dolomitico, ci racconta Alberto, dove l’aspetto artigianale gioca un ruolo preponderante. Sono state tante le loro domande riguardo alle tecniche di trasformazione del legno: come si passa dai tronchi divelti al VAIA Cube? Qual è il costo del legno che la startup deve affrontare in fase di approvvigionamento? Domande che intersecano anche gli obiettivi di sostenibilità legati all’Agenda ONU 2030, che il Ministero ha incluso tra le linee guida dei percorsi di educazione civica.
Essere a contatto con il mondo dell’educazione ci aiuta ad alimentare l’anima giovane della startup. Dietro alla domanda spontanea si nasconde l’occasione di aprire gli occhi su un aspetto nuovo del nostro lavoro, di rivestire la nostra quotidianità di un senso diverso. Il confronto con gli atenei ci illumina su dettagli tecnici innovativi, e ci ispira a perseguire strategie inedite. Più di ogni altra cosa, è l’opportunità di trasmettere cosa significa lavorare in VAIA, di rivivere ciò che ci ha portati a sposare il progetto. La nostra speranza è di essere riusciti a trasmettere un messaggio positivo e fornire una prospettiva su ciò che attende i ragazzi nel loro prossimo futuro. Ma soprattutto, che ci sarà bisogno del contributo di tutti.