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Che tu sia già in vacanza o sul punto di partire, siediti un momento, perché ho qualcosa di importante da dirti. Questo è un nuovo Brunch con VAIA, poi ci fermeremo qualche settimana per la pausa estiva. Ma non posso salutarti senza qualche anticipazione di quello che stiamo preparando per il prossimo settembre

(A proposito di vacanze, hai già dei piani per quest’estate? Niente paura, se ancora non hai deciso dove andare, resta fino alla fine: ho dei consigli per te.)

LA FORESTA DEGLI INNOVATORI: FANNE PARTE ANCHE TU!

La scorsa volta ci eravamo lasciati con una breve anteprima del nostro evento più importante. Avrai già capito che sto parlando della Foresta degli Innovatori: un’occasione imperdibile per incontrare la community di VAIA, ascoltare storie di cambiamento e innovazione. E perché no, raccontare anche la tua! Sarà una giornata piena di soprese. Ci saranno talk, laboratori per adulti e bambini, musica, relax, buon cibo e tanto divertimento. Ma soprattutto, speriamo ci sia tu! Perché come in natura ogni essere vivente è indispensabile, anche solo per il fatto di esistere, crediamo che VAIA – grazie a te e a ognuno di noi – sia sempre più un ecosistema ricco e biodiverso. Insomma, a settembre non puoi proprio mancare! Non vediamo l’ora di conoscerti, o riabbracciarti: perché prima di tutto la Foresta degli Innovatori è una festa, in cui scambiare idee, esperienze, esempi di cambiamento, cura del territorio e delle comunità. 

In attesa di ritrovarci il 21 settembre a Folgaria, Base Tuono (prendine note, mi raccomando!), ho raccolto alcuni dei momenti più significativi della scorsa edizione. L’emozione delle storie ascoltate, il silenzio di un’ora di yoga circondati dalla bellezza, la musica e le persone hanno reso indimenticabile la scorsa edizione. La Foresta degli Innovatori, grazie all’aiuto di tutte e tutti, cresce visibilmente di anno in anno. E non solo perché i versanti sferzati dalla tempesta sono tornati verdi, dopo che nuove piccole piante di larice sono state messe a dimora, lì dove Vaia aveva abbattuto centinaia di alberi. Ogni nuovo albero piantato, infatti, rappresenta un sogno, un’idea innovativa, un’occasione di riscatto, un’azione concreta di cura del territorio e di sviluppo delle comunità locali.

Quest’anno, verrai anche tu a far crescere la Foresta degli Innovatori? Iscriviti subito alla waiting list e se hai qualche curiosità, proposta o ti piacerebbe condividere con la community la tua idea di innovazione, scrivi a info@vaia.eu. 

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TURISMO RESPONSABILE

A proposito di viaggi, in un’intervista, Justin Francis, co-fondatore e presidente esecutivo di Responsible Travel, azienda impegnata da oltre vent’anni a diffondere forme di turismo più sostenibile, afferma: «Non chiederti: ‘Dove voglio andare?’ ma ‘Di cosa ho bisogno da questa vacanza?’ Potrebbe essere divertimento, relax, apprendimento… Ripensa ai tuoi viaggi preferiti: cosa li ha resi piacevoli?». Molto spesso, infatti, quello di cui abbiamo bisogno è più vicino – e magari molto più sostenibile – di quanto pensiamo. Eppure preferiamo andare il più lontano possibile. Paolo Pecere, scrittore e storico della filosofia, definisce il viaggio un paradosso che non è in grado di risolvere. «Se non ti sposti, non conosci; se ti sposti, hai un impatto. Io credo che oggi sia necessario farlo, in alternativa a tante abitudini e consumi altrettanto inquinanti, ovviamente con misura. Magari tra qualche decennio sarà tutto diverso. Siamo però animali migranti (…)». 

Viaggiare o non viaggiare? Smettere di farlo è fuori discussione. Ma allora come viaggiare in modo più responsabile? «Il turismo responsabile non esisteva neppure come termine quando ci siamo costituiti, ventisei anni fa – racconta Maurizio Davolio, presidente Associazione Italiana Turismo Responsabile – Oggi, assieme a sostenibile, il termine responsabileappare nei documenti delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, nei Masterplan per lo sviluppo turistico degli stati di tutto il mondo». Un termine ormai di uso ricorrente, acquisito dalle normative, in letteratura, dietro al quale si nasconde un processo lento, in cui le amministrazioni locali a volte procedono con fatica e l’industria turistica, spesso costituita da imprese che gestiscono strutture vecchie e in affitto, ha difficoltà ad adattarsi.

LENTO, VICINO CASA E FUORI STAGIONE

È probabilmente inutile sottolineare quanto le scelte individuali possano trainare e influire su interi indotti industriali. Nel caso del turismo è forse ancora più vero: ecco perché è importante fare le scelte giuste. Negli ultimi anni, questo settore si è arricchito di numerosi neologismi. Si sente spesso parlare di overtourism, definito come l’impatto negativo del turismo su una destinazione e sulla qualità della vita delle comunità locali. Ma anche di un’analoga forma di turismo predatorio, ovvero il last chance tourism, che spinge ogni anno milioni di turisti a visitare luoghi fragilissimi del nostro pianeta, destinati a scomparire a causa del cambiamento climatico di cui gli stessi turisti diventano responsabili, percorrendo diverse miglia in aereo anche solo per fotografare un ghiacciaio morente o le specie in estinzione della barriera corallina. Scelte più responsabili, invece, dovrebbero convincerci a salire su un treno, invece che su un volo low cost, e a prediligere un turismo di prossimità, lento e fuori stagione.

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Oggi ci sono numerose app e piattaforme che ci aiutano a prenotare vacanze più sostenibili e responsabili. Sono tantissime e per tutti i gusti.

Se siete alla ricerca di un’avventura immersi nella natura, Friland fa al caso vostro. Si tratta di una startup friulana che produce piccole unità abitative su ruote, posizionate in luoghi isolati e meno battuti dal turismo di massa. Sono delle vere e proprie stanze nomadi, che possono ospitare al massimo due persone, realizzate in materiali naturali come il legno e off grid, ovvero non richiedono un allaccio alla rete idrica e fognaria e sono autonome da un punto di vista energetico, grazie ai pannelli solari.

Gestita da donne, per altre donne, è la comunità online creata nel 2019 da Rashvinda Kaur e Natalie Cartwright, ispirata al Couchsurfing. Si chiama Host A Sister e oggi conta più seicentomila iscritte in tutti i continenti e cinquecento interazioni al giorno. Basta iscriversi al gruppo Facebook e navigare alla ricerca di una compagna di viaggio o cercare e offrire ospitalità. Anche gli uomini possono fare parte di questa community al femminile, ma solo come accompagnatori. Se invece non riesci a pensare a un viaggio che non sia in sella a una bicicletta, Warmshowers, “docce calde” è la soluzione che fa per te. La piattaforma, che già dal nome esaudisce forse il più grande desiderio di un viaggiatore su due ruote, offre un servizio di scambio di ospitalità dedicata cicloturisti.

E tu, conosci altre piattaforme che promuovono un turismo più sostenibile? Se ti va di parlarmene o di inviarmi una cartolina dalle tue vacanze, scrivi a info@vaia.eu. In attesa del prossimo appuntamento, ti ringrazio per aver partecipato a questo Brunch sostenibile. E mi raccomando, riposa, prenditi del tempo per te, insieme alle persone a cui vuoi bene.

A presto!

Benedetta