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Secondo uno studio apparso su Nature, i faggi di tutta Europa, a prescindere dalla latitudine o distanza geografica a cui si trovano gli uni dagli altri, sono in grado di sincronizzare il loro processo riproduttivo intorno a un momento preciso dell’anno: il solstizio d’estate. Il gruppo di ricerca pare abbia rivelato come a causa della prevalenza di ore diurne e di come le ore di luce del giorno difficilmente cambiano intorno al solstizio – di soli pochi minuti o secondi nell’arco di una settimana – a prescindere dalla latitudine, i faggi innescano una produzione sincrona di semi. È affascinante pensare che nel giorno con più ore di luce dell’anno, delle specie viventi si comportino in modo simile come fossero parte di un’unica orchestra


Il solstizio d’estate è appena trascorso e c’è una buona notizia per gli ecosistemi di tutta Europa. Resta fino alla fine, perché c’è una cosa importante che devo dirti. Ma ora, iniziamo. 

NON C’È TEMPO DA PERDERE

Questa settimana, dopo mesi di stallo, il Consiglio dell’Unione Europea, con il 66,07% di voti favorevoli, ha dato il via libera alla legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). È una vittoria importante, ottenuta grazie al decisivo ripensamento del governo austriaco. Purtroppo Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia hanno proseguito sulla loro posizione contraria. «Non c’è tempo per una pausa nella protezione del nostro ambiente – ha dichiarato Alain Maron, ministro della transizione climatica, dell’ambiente, dell’energia e della democrazia partecipativa del governo della regione di Bruxelles-Capitale – Oggi il Consiglio dell’UE sceglie di ripristinare la natura in Europa, proteggendo così la biodiversità e l’ambiente di vita dei cittadini europei. È nostro dovere rispondere all’urgenza del crollo della biodiversità in Europa, ma anche consentire all’Unione europea di rispettare i suoi impegni internazionali. La delegazione europea potrà andare alla prossima COP a testa alta». 

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Il testo approvato è una promessa da qui a sei anni: ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’UE. Il regolamento riguarda una vasta gamma di ecosistemi, includendo quelli terrestri, costieri, d’acqua dolce, forestali, agricoli e urbani. Sono comprese zone umide, pascoli, foreste, fiumi, laghi e vari ecosistemi marini, letti di spugne e coralli inclusi. Fino al 2030, gli stati membri dovranno concentrare i propri sforzi di ripristino prioritariamente sui siti Natura 2000. Dovranno adottare inoltre misure di ripristino per gli habitat in cattive condizioni (oltre l’80% degli habitat europei non gode di buona salute) con l’obiettivo di migliorare almeno il 30% di questi entro il 2030, aumentare al 60% entro il 2040 e raggiungere il 90% entro il 2050.

Entro il 2030 sono inoltre previste misure e obiettivi specifici non solo per invertire il declino delle popolazioni di impollinatori, ma anche per evitare perdita netta di spazi verdi urbani e di copertura arborea, ripristinare le torbiere prosciugate e contribuire a piantare almeno tre miliardi di alberi in più a livello UE e ripristinare la connettività fluviale di almeno 25.000 km di fiumi. Secondo le nuove regole, direttamente applicabili una volta che la Nature Restoration Lawsarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, gli stati membri dovranno pianificare e presentare alla Commissione piani di ripristino nazionali che mostrino come raggiungere gli obiettivi. Dovranno inoltre monitorare e riferire sui propri progressi, sulla base di indicatori di biodiversità a livello europeo. Insomma, è uno sforzo importante richiesto agli stati membri per tutelare e ricostruire ecosistemi naturali degradati proprio dall’azione antropica

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PREZIOSE SINERGIE IN VAL DI FIEMME

A proposito di cura e protezione degli ecosistemi naturali, il nostro impegno a tutelare e integrare le foreste delle Dolomiti è da sempre al centro di ogni nostra scelta e azione. Ma proprio come accade negli ecosistemi, l’apporto sinergico di tutti è indispensabile a garantire l’equilibrio e l’efficienza del sistema stesso. Per questo abbiamo deciso di continuare a proteggere e rigenerare le foreste sulle nostre montagne, non da soli, ma con l’aiuto di partner preziosi, come Levissima, che ha dato vita a Rigeneriamo Insieme, una community con cui provare a fare la differenza, attraverso esperienze in natura, scelte d’acquisto sostenibili e sostegno a progetti di tutela degli ecosistemi. Grazie alla partnership con VAIA, Levissima contribuisce alla riforestazione dei boschi colpiti dalla tempesta.  

Con Levissima abbiamo individuato un’area di 20.000 metri quadrati nel distretto forestale della Magnifica Comunità della Val di Fiemme. Situato nel Trentino orientale, questo territorio costituisce il bacino idrografico del torrente Avisio, affluente di sinistra del fiume Adige, e di importanza vitale per l’approvvigionamento idrico delle comunità locali e in particolare del comune di Castello – Molina di Fiemme. Per rigenerare questo territorio, prevenire l’erosione idrogeologica e tutelare la biodiversità, è stato stimato occorrano 6.000 nuovi alberi.  Tra le specie arboree individuate per riforestare, è stato scelto l’abete rosso, una delle piante più longeve al mondo, spesso piantato a scopo protettivo nelle aree boschive, per ripristinare habitat naturali distrutti, tenere solidi i versanti e prevenire il rischio di valanghe. Il suo legno, inoltre, viene scelto dai liutai per realizzare strumenti musicali a corda proprio per le sue notevoli proprietà di risonanza. 

Il larice, invece, è stato scelto perché considerato un albero resistente e pioniere. È in grado di ricolonizzare facilmente i terreni smossi a seguito di eventi perturbativi particolarmente intensi, come è stata la tempesta Vaia sulle Dolomiti; e grazie alle sue profonde radici, garantisce stabilità al terreno, riducendo il rischio di frane e smottamenti. Per garantire la salute e la biodiversità dell’ecosistema forestale, verranno piantati, inoltre, faggi e diversi esemplari di sorbo dell’uccellatore, che offre riparo e nutrimento a insetti, selvaggina e a più di sessanta specie diverse di volatili. Per scoprirne di più, leggi l’articolo sul nostro sito. 

(Y)OUR VOICE – La parola dei Vaier

21 SETTEMBRE – SAVE THE DATE!
La Foresta degli Innovatori, terza edizione

Come promesso, prima di salutarci, ho un annuncio importante. Il 21 settembre torna la terza edizione della Foresta degli Innovatori. Un appuntamento imperdibile per ricostruire i luoghi colpiti dalla tempesta Vaia, condividere valori, idee e nuovi progetti per costruire nuovi immaginari. Conosci persone (startupper, divulgatori, attivisti, sportivi, artisti…), associazioni o gruppi informali che cercano ogni giorno di immaginare un futuro diverso? Allora scrivici a info@vaia.eu per segnalarci chi vorresti come protagonista della prossima Foresta degli Innovatori. E se ti piacerebbe proporre una tematica da affrontate, un’attività da fare insieme, un workshop o un laboratorio, è il momento di farcelo sapere!

Non vedo l’ora di leggere le tue idee e in attesa del prossimo appuntamento, ti ringrazio per aver partecipato a questo Brunch sostenibile.

A presto!

Benedetta